Note
Pirola 1978 (p. 26) mette in dubbio che il reperto custodito dalla Marchesa Scaccabarozzi fosse effettivamente un'ara romana: " Quest'"ara" era la pietra quadrata con un largo foro concavo nel mezzo, simile a una semisfera, che esisteva ancora nel 1800 nella piazza S. Damiano e che serviva, in tempi a noi piu` vicini che non quelli romani, sia per la macina del grano che per ospitare il piu` anziano o il console quando si dovevano discutere questioni interessanti per la Comunita`. La sua forma venne descritta di alto prisma con sezione rettangolare senza base con i quattro lati perimetrali leggermente irregolari e un po' deformati per l'uso. Alla sommita` terminava con una sporgenza di 3 o 4 centimetri su tutti i lati i quali formavano una corona dell'altezza di 10-12 cm. La sua altezza sarebbe stata di circa 70 cm con i lati nella parte superiore, compresa la corona, di cm 40 x 60 e su questa vi era ricavato il foro concavo per il fuoco".