Note
Il 7 luglio 1872 Carlo Quirici, allora proprietario della fornace di laterizi, assistette alla messa in luce di un "loculo intatto e di oggetti che davano un'idea abbastanza chiara di quella". Quirici era solito mostrare i reperti ai suoi amici nella tenuta di Monza; vi apparivano: "una moneta di Antonino Pio, di modulo grande; un'ampollina per aromi di vetro azzurrognolo opalizzato e due vasi di terracotta. Ma l'oggetto di maggior momento, diceva sempre l'Aguilhon, era una grande patera, in sottile lamina di bronzo e perfettamente conservata e rivestita di argilla. Il vaso per sagomature e giro di fogliette non mancava, secondo l'autore dello scritto, di pregi artistici" (Pirola 1978 p. 23, nota 12). Il posizionamento in pianta di questa necropoli e di altri rinvenimenti avvenuti tra fine '800 e inizi del '900 sembra configurare una distribuzione di rinvenimenti funerari collocati lungo l'asse dell'attuale via Liberta`, che si configura con il tratto urbano di una strada di collegamento che porta ancora oggi verso Monza (a ovest) e verso Agrate (a sud-est).