Note
Le modalita` di rinvenimento sembrano indicare che i frammenti bronzei facessero parte di una stipe votiva (Dozio 1999). La diversita` della lega riscontrabile tra i vari frammenti porto` a pensare che si trattasse di due statue separate. Inizialmente uno dei soggetti fu identificato con Apollo, anche se, per il Dozio, l'identificazione e` poco probabile in quanto il culto di Apollo e` scarsamente attestato nell'ager mediolanensis, mentre dovrebbe trattarsi di una statua di Giove. Secondo Passerini si sarebbe trattato di una statua posta in una villa , mentre per Dozio e` da interpretare come la statua di culto di un edificio templare; ad avvalorare l'ipotesi sarebbe il luogo di ritrovamento, al centro dell'abitato, nelle immediate vicinanze della strada Vimercate-Cernusco, dove poteva essere ubicato il tempio. . Nelle relazioni degli Atti della Commissione Conservatrice dei monumenti e antichita` della Provincia di Milano, sotto la voce "scavi ad Agrate", il rinvenimento dei frammenti bronzei e` messo in relazione a "avanzi antichi di costruzioni in laterizio a forma di cunicoli"; la commissione incarico` il Castelfranco di eseguire una ricognizione per valutare il potenziale archeologico della zona. Nella relazione, datata al 1881, si legge: " In un terreno di proprieta` Gervasoni si rinvennero tre cunicoli paralleli, di cui non e` bene accertata l'epoca e che a ogni modo si ritengono di scarso valore. Ben piu` importante e` la scoperta di venti frammenti di bronzo, del peso complessivo di Kg 153. Sembra che facessero parte di una statua di stile romano, o forse di due, tenuto conto del diverso valore e della diversa lega di metallo; ma riusci` vago ogni tentativo di ricomporre qualunque parte. Furono questi avanzi donati dal nobile signor Fe' al Museo Archeologico di Brera". In un altro resoconto si precisa: "Nell'orto di Casa Fe': una ventina di frammenti di bronzi, appartenenti a una o piu` statue di grandezza poco maggiore al vero, di epoca romana, ammonticchiati in una buca di circa un mq".. Altrove, insieme a notizie piu` precise sulla natura dei frammenti, si legge una notizia discordante sulla sorte da essi subita: "Nell'ortaglia di Casa Fe', di Agrate Brianza, in occasione dei lavori agricoli eseguiti per la distruzione della filossera, si rinvennero una ventina di frammenti in bronzo.. Erano accatastati in una buca, di circa un metro quadrato. Uno di essi presenta porzione del petto di una figura maschile, dal collo allo sterno; un altro sembra una porzione di base; gli altri tutti raffigurano insenature di paludamento. Lo spessore dei frammenti varia da mill. 5 a 30.. Sono poi da notare certe incassature rettangolari di piccole dimensioni, praticate con scalpello tagliente, nella superficie esterna dei frammenti, quasi si fosse voluto collegarvi qualche altro soggetto. L'Ispettore sta facendo pratiche, perche' quei bronzi vengano donati al nascente Museo di Monza".