Italiani persi in Italia
L'installazione immersiva "Italiani persi in Italia" di Emanuele Dainotti ricrea nelle stanze di Villa Sottocasa un ambiente tenebroso e avvolgente, facendone lo scenario di un futuro distopico nel quale l'intera penisola italiana sprofonda nel Mar Mediterraneo, lasciando i superstiti letteralmente senza una patria sotto i piedi. Per ricreare questa visione post catastrofe l'artista utilizza un filmato autoprodotto, registrazioni ambientali di onde marine e allarmi da tsunami, disegni che riproducono la nuova geografia formatasi dopo l'alluvione, fotografie, scritti e manufatti che danno voce a dei fittizi apolidi che in una notte si ritrovano senza una terra. Per accedere all'installazione e` previsto l'utilizzo di una torcia frontale che rischiari, almeno parzialmente, il buio della stanza.
Il progetto dell'artista, che si nutre di spunti filosofici, antropologici e letterari, ruota intorno alla domanda fondante di come si possa sopravvivere senza un terreno materiale e simbolico su cui poggiare e catapulta il visitatore in una dimensione di precarieta` fortemente coinvolgente. Nell'universo sommerso creato dall'autore le riflessioni sul tema del nomadismo contemporaneo si impongono con forza disturbante aprendo la via a un futuro non scritto.. Questo progetto e` uno dei sei vincitori del bando del Comune di Vimercate "V_AIR 2019", progetto di residenze d'artista sul territorio vimercatese che nella primavera del 2019 ha ospitato sei giovani artisti chiamati a confrontarsi sul tema del nomadismo contemporaneo. Le opere realizzate dagli autori emergenti durante la loro permanenza in citta` sono successivamente state presentate al pubblico nella mostra collettiva "Transiti: tracce, mappe, cammini del nomadismo contemporaneo", allestita presso il MUST dal 25 maggio al 30 giugno 2019, a cura di Maria Paola Zedda.