Ritratto di Elisabetta Sottocasa
Eseguita presumibilmente dal vero, l'ampia tela dipinta a olio ritrae a figura intera la contessa Elisabetta Sottocasa (1838-1904), moglie del cavaliere Luigi Ponti. La nobildonna, ripresa in esterno su una terrazza affacciata su di un parco, e` colta nell'atto di volgersi verso il pittore mentre ancora raccoglie a se' il pesante strascico della veste da passeggio. Oltre la terrazza, una vibrante quinta vegetale fa da sfondo alla bellezza matronale della donna in abito scuro di velluto, ingentilito da candidi pizzi e punteggiato da guarnizioni di seta blu, rischiarata da un raggio di sole che illumina la dolcezza composta e triste del volto. Le foglie morte cadute sull'impiantito introducono una nota malinconica e allusiva alla caducita` della vita e, con essa, della bellezza.
Il dipinto, commissionato a Mose` Bianchi (Monza, 13.10.1840 - 15.3.1904) dal cavalier Luigi Ponti e portato a termine nel 1874, viene considerato la prova piu` alta della ritrattistica del Bianchi, artista eclettico formatosi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, a contatto con l'ambiente della scapigliatura. Dopo una serie di esperienze sulla pittura di soggetto storico, completo` la sua formazione artistica soggiornando a Firenze, Roma, Venezia e Parigi, lasciandosi influenzare sia dal gusto neosettecentesco ispirato allo stile di J.L.E. Meissonier, di M. Fortuny e dalla lezione della grande pittura veneta, sia dai temi piu` avanzati della ricerca verista.. L'importanza di quest'opera fu immediatamente avvertita, tanto che il dipinto, esposto nello stesso anno a Brera, ottenne il prestigioso premio Principe Umberto. Qualche riserva circa la vincita del premio venne nutrita da una parte della critica, non tanto per i meriti del dipinto che apparivano fuori discussione, quanto per il genere del ritratto, considerato meno impegnativo e nobile rispetto a soggetti a tema storico e religioso. In virtu` di questo grande successo, la tela venne poi inviata nel 1878 sull'importante ribalta internazionale dell'Esposizione Universale di Parigi e riproposta poi nelle due grandi mostre retrospettive che la citta` di Monza dedico` al suo pittore piu` rappresentativo, quella del 1924, in occasione del ventennale della morte, e la piu` recente, tenutasi nel 1987 nelle sale della Villa Reale, in cui la tela fu indicata come la migliore prova del Bianchi ritrattista. Del dipinto esistono due bozzetti preparatori a matita su carta, conservati presso il Civico Gabinetto dei Disegni al Castello Sforzesco di Milano, relativi allo studio della figura intera e alla raffigurazione del volto di Elisabetta Sottocasa. L'opera rimase di proprieta` della famiglia Sottocasa fino al 2001, allorche` venne acquisita dal Comune di Vimercate.
Scheda analitica
Accessibilità
SI, Percorso espositivo permanente
Autore
Bianchi, Mose` (1840-1904)
Datazione
sec. XIX, 1874, 1874
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio
Misure
Altezza 218cm, Larghezza 134cm
Collocazione
MUST Museo del territorio vimercatese, sala Album della famiglia Sottocasa
Proprietà
Comune di Vimercate
Raccolte
Beni storico artistici
Soggetto
Ritratto di donna