8. Luigi Ponti e la questione sociale
I primi due decenni dell’Unità d’Italia furono estremamente travagliati per l’agricoltura locale, principale attività in assenza di una valida alternativa manifatturiera. La viticoltura fu attaccata dal diffondersi della fillossera, e la gelsibachicoltura, fondamentale per il nostro territorio, venne compromessa dalla pebrina, una malattia del baco da seta.
La grande crisi agraria degli anni Ottanta, con il crollo dei prezzi, colpì ancor di più la misera condizione dei contadini, già afflitta da analfabetismo, sottoalimentazione, abitazioni malsane.
Il disagio economico e sociale si concretizzò da un lato nelle agitazioni popolari, culminate nel Vimercatese in una serie di scioperi dei coloni nel biennio 1886-1887, dall’altro nella costituzione di associazioni per la mutua assistenza e l’emancipazione dei lavoratori, con la collaborazione di possidenti e imprenditori progressisti, tra i quali si distingue la figura di Luigi Ponti.
Nella sala
- La tazzina del Re
- Ritratto di Luigi Ponti (1888) di Eugenio Spreafico
- Le istituzioni benefiche: Scuola popolare di disegno, Asilo infantile, Ospedale dei Poveri, Teatro Sociale, cascina Fabbrica
- Pannello della Società di Mutuo Soccorso “Sempre Uniti” (1887)